Arturo Aly Belfadel, nato a Petralia Sottana, in provincia di Palermo, il 4 luglio 1872, si trasferì giovane in Piemonte dove, a Torino, frequentò l'Università laureandosi in Medicina e Chirurgia. Esercitò la professione di medico condotto prima a Caluso e poi a Monastero Bormida, dove si sposò con Luigia Piola, figlia di un suo collega di Vesime e si distinse per le accurate ed erudite ricerche storiche e linguistiche. Trasferitosi in Veneto, morì a Mirano in un incidente stradale il 6 luglio 1945. Durante la prima guerra mondiale aveva diretto gli ospedali da campo di Casale e di Santa Maria di Sala e alla fine del periodo bellico gli venne conferita la croce di cavaliere e in seguito fu nominato cavaliere ufficiale. La sua passione erano le arti e la scienza, ma anche le lingue straniere (parlava correntemente francese, inglese, tedesco e ungherese) e fu tra i primi fautori dell'esperanto. Alla bella età di 62 anni coronò il suo sogno laureandosi anche in lettere a Venezia, con una tesi sul sanscrito; aveva già pubblicato le sue opere più note, soprattutto articoli sulle formazioni e i gerghi dialettali, oltre a pubblicazioni di carattere medico. Per tutto il periodo in cui risiedette in Valbormida raccolse appunti e materiale su Vesime e sui paesi dei dintorni, appunti che confluirono tutti, adeguatamente ordinati e riveduti, nella bella pubblicazione a lui dedicata e data alle stampe da un gruppo di appassionati cultori di storia locale.