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GUIDA TURISTICA

La Storia

Capitello del Palazzo Comunale di VesimeUn tempo sedici paesi ora 14, i nostri, nei quali è possibile rivivere gli echi del passato, scoprire ancora oggi le testimonianze visive delle popolazioni che li hanno abitati, e che vi hanno radicato tradizioni e culture che la nostra gente non vuole “perdere”, perché in queste è il marchio della Langa Astigiana.

Queste terre sono state mete di conquista delle più antiche popolazioni, dai vicini Liguri Stazielli ai Romani, giunti nel II sec. a.C. e qui insediatisi fino alla caduta del loro impero, momento che segna l’avvicendarsi delle invasioni barbare, sino alla più rovinosa e distruttiva dei Saraceni.

E’ la seconda metà del X sec. d.C., quando l’imperatore Ottone I, concedendo ad Aleramo, marchese del Monferrato, il dominio dei luoghi, li chiama “luoghi deserti”.

La stirpe aleramica si trova così a governare un territorio pressoché da ricostruire, un Marchesato che nella documentazione dell’epoca, viene definito Marchesato del “Vasto” (Guasto).

Il Castello di Monastero BormidaNel 1142, con la spartizione dell’eredità di Bonifacio Marchese del Vasto (discendente di Aleramo), ha inizio la frammentazione politica della Langa Astigiana.

Molti dei Comuni diventano dominio di uno dei rami della discendenza, il più noto, quello dei Marchesi Del Carretto, più precisamente del Marchese Oddone I.

Da quel momento prende avvio, per i paesi, un continuo susseguirsi di dinastie e di famiglie che si contenderanno la proprietà del territorio; intorno al 1350, l’intera zona passa al casato di Giovanni di Monferrato, ma contemporaneamente alcune famiglie iniziano ad emergere nella vita politica del comprensorio: gli Scarampi e gli Asinari agli inizi del ‘400 si appropriano di alcune aree della valle per mezzo di numerosi castelli di loro proprietà. 

La seconda metà del XVI sec. è caratterizzata dagli scontri tra Francesi e Spagnoli per la contesa del basso Piemonte, scontri ai quali si porrà fine con la pace del 1559, in seguito alla quale le terre ritorneranno nelle mani delle famiglie da sempre dominanti.

Per volontà degli Scarampi, che con loro strinsero un’alleanza, entra in scena il casato dei Savoia; questi ultimi, alleatisi a sua volta con i Francesi e gli Svizzeri, si contrappongono al potere dell’asse Gonzaga-Spagnoli, dando nuovamente vita tra il 1632 e il 1661 ad una nuova serie di combattimenti.

Il turot di SessameE’ il 1637 quando Vittorio Amedeo I di Savoia, vince gli Spagnoli a Mombaldone ed è il 1640 quando un comando francese costringe gli Spagnoli al ritiro in Casale.

Il fenomeno dell’alternarsi dei casati al potere, si arresterà in parte, con l’assoggettamento del territorio alla Casa dei Savoia, esattamente nel 15 agosto del 1708, con la consegna del Monferrato da parte del Conte di Castellano (in nome dell’Imperatore) al Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Re di Cipro.

La storia più recente vede i paesi della Val Bormida partecipi e protagonisti, come del resto è stato per tutto il Basso Piemonte, delle vicende legate dapprima alle guerre napoleoniche e poi al periodo storico del Risorgimento.

Dopo la disfatta di Napoleone a Lipsia nel 1813 e il suo ritiro nell’isola d’Elba, cessava la dominazione francese e nel 1814 Vittorio Emanuele I di Savoia rientrava in Piemonte.

Le numerose torri e quel che resta dei castelli, emblemi delle posizioni strategiche dei luoghi, sono il segno più evidente delle vicende storiche a cui i nostri Comuni sono stati sottoposti nei secoli.







NUOVO PRESIDENTE 
DELL’UNIONE MONTANA LANGA ASTIGIANA VAL BORMIDA

È avvenuta ieri sera, lunedì 17 ottobre 2022 alle ore 20.30, l’importante riunione in presenza del Consiglio dell’Unione Montana Langa Astigiana Val Bormida, presso la sede in Via Roma a Roccaverano.


LA REGIONE INCONTRA I SINDACI DELL’UNIONE MONTANA LANGA ASTIGIANA VAL BORMIDA

Nella mattinata del 23 marzo 2022 si è tenuto l’incontro tra la Regione Piemonte ed i Sindaci dell’Unione montana, presenti il Presidente Alberto Cirio, il Vice Presidente Fabio Carosso e l’Assessore Marco Gabusi oltreché la Presidente dell’Unione Pierangela Tealdo, la Giunta e la quasi totalità dei sindaci dei 14 Comuni dell’Unione.


   

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